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IL CURRICULUM VITAE (CV)

Come fare un curriculum vincente

Tratto da Corriere Lavoro, venerdì 13 gennaio 1995

Nota: trovi molte informazioni anche sui siti:
http://www.monster.it/
www.diegoboerchi.it/

II curriculum, una tappa obbligata (e molto spesso un percorso di guerra) per coloro che cercano un nuovo posto, e soprattutto per chi si rivolge per la prima volta al mondo del lavoro.

Le caratteristiche personali.

L'obiettivo delle indicazioni e domande che troverete di seguito è quello di riflettere sulle proprie caratteristiche personali e sulle esperienze maturate, per valutare quali fra queste e fino a che punto possano essere trasferite nel proprio contesto professionale. Si tratta di attingere alla propria storia e scovarne nessi e collegamenti con la sfera professionale per caratterizzare, definire, promuovere e vendere il prodotto "se stessi".

Attraverso queste domande (o altre analoghe) e il confronto con la posizione offerta si potranno, di volta in volta, evidenziare elementi e collegamenti per dare maggiore forza alla propria candidatura. Quest'area andrebbe infatti personalizzata ogni volta. La stessa persona dovrà presentarsi in modo differente se sta rispondendo per esempio a due inserzioni: una per il personale e l'altra per il controllo.

Per l'area personale ricorderà la propria esperienza negli "scout", l'essere stato ufficiale durante il militare, le brevi esperienze di accompagnatore turistico evidenziando l'abilità nel gestire i rapporti interpersonali.

Quando imposterà invece, il curriculum per il controllo di gestione farà riferimento alla sua capacità analitica e all'esperienza di tenuta dei libri contabili per il negozio della madre, per esempio. Questi collegamenti dovranno essere reali e ovviamente logici e non casuali. Ecco un elenco di possibili domande alle quali sottoporsi.

  1. Avete interessi ed hobby? Vi hanno permesso di sviluppare delle capacità o di accumulare conoscenze utili anche per il vostro futuro professionale? E se sì, verso quali ambiti o eventuali posizioni?
  2. Quanto e come le attività sporadiche o continuative che avete fatto possono esservi di aiuto per affrontare il mondo del lavoro? Quali ne sono gli eventuali nessi ?
  3. Quali sono stati i vostri principali momenti di successo e quali di insuccesso? Cercate di farne mente locale e cercate di valutare il contesto in cui avvengono.
  4. Quali sono le persone con le quali avete studiato o lavorato meglio? Valutatene le caratteristiche personali egli approcci.
  5. Quale è la vostra metodologia di studio? Riflettete attraverso degli esempi reali.
  6. Quali sono i vostri ritmi? Vi sentite generalmente pressati o stimolati, per esempio, dai tempi? Lavorate e studiate in fretta o avete bisogno di un po' di tempo prima di ingranare?
  7. Quale è stata la vostra esperienza durante il servizio militare? Avete imparato qualcosa che possa esservi utile nel mondo lavorativo?
  8. Cosa dicono di voi i vostri amici, compagni e parenti? Riflettere su quanto si dice vi aiuterà a capire una parte di voi. Anche se non tutti i giudizi sono corretti può essere stimolante meditarci.
  9. C'è qualcosa che sapete fare bene sia dal punto di vista intellettuale sia materiale?
  10. Quali sono le cose che vi piace fare?
  11. Quando vi sentite felici e sereni, e perché?
  12. Quali sono i vostri progetti di carriera e di sviluppo professionale?

Dalla persona alla professione.

A questo punto si potrebbe rispondere ad altri tipi di domande riflessive, connettendo le caratteristiche personali con quelle professionali e di ruolo richieste dal mercato per aiutare a capire verso che tipo di posizione è opportuno rivolgersi. È questo un argomento molto importante e delicato, che forse merita di essere eventualmente trattato a parte, centrandolo su una domanda di fondo: "Qual'è il lavoro adatto a me?".

Che cosa vuole il selezionatore.

È necessario mettersi nei panni di chi esamina i curriculum. Che solitamente ha i seguenti obiettivi:

  • avere tutti i dati ed elementi fondamentali per valutare una prima corrispondenza fra il candidato e la posizione per decidere se convocarlo o no.
  • Leggere rapidamente e chiaramente le informazioni.

E quali sono gli obiettivi del candidato?

Anche il "cercatore" di lavoro ha i suoi obiettivi. Per esempio:
  • Differenziarsi rispetto agli altri.
  • Anticipare alcune fondamentali motivazioni per la vendita del prodotto "se stesso" senza però barare. È un gioco breve che non potrà che essere controproducente.

Curriculum e curricula.

Un curriculum "arricchito" è molto utile:

  • al neolaureato, che potrebbe cercare di differenziarsi da altri neolaureati con caratteristiche simili alle sue;
  • al selezionatore, che ricevendo parecchi curricula simili potrebbe scremarli più facilmente.

Questioni di impostazione.

Ma come deve essere impostato un curriculum? Innanzitutto è necessario avere chiari i seguenti obiettivi. Un curriculum deve:

  • catturare l'attenzione,
  • interessare,
  • piacere.

Deve catturare l'attenzione ma essere impostato in linea con lo stile e con il linguaggio del destinatario. No alle frasi ironiche, disegni, caratteri particolari in generale per banche ed aziende (a meno che non ci si rivolga a posizioni particolari), si se si tratta di una posizione creativa.

Attenzione in questo caso: è necessario che quello che avete rappresentato sia veramente molto brillante, pena l'automatica esclusione dalla rosa dei candidati. Per interessare deve evidenziare un qualche nesso fra il candidato e la posizione offerta o la posizione per la quale ci si offre.

Per piacere deve convincere.

Inoltre un curriculum:

  • deve contenere tutti gli elementi fondamentali,
  • il testo deve essere chiaro e di facile lettura,
  • deve essere scritto sinteticamente.

Per concludere. Non è detto che quando non si hanno particolari esperienze professionali da accampare, il curriculum debba essere necessariamente vuoto. Bisogna "pescare nella memoria" anche quelle esperienze che si possono in qualche modo connettere con la posizione per la quale si risponde.

Questo il "decalogo" per evitare il cestino

Alcune domande di controllo prima di chiudere la busta e spedire il curriculum. La fretta è sempre cattiva consigliera.
  • Allegare fotografie? No, a meno che non sia richiesto esplicitamente. Evitare il patetico (foto con i figli al mare) e il burocratico (foto alla scrivania con telefono).
  • Comunicare la situazione familiare? Sì, perché serve a spiegare e a motivare i "vincoli" eventuali a spostamenti e trasferimenti.
  • Manoscritto o dattiloscritto? Dattiloscritto (o con personal computer) sempre, salvo richieste diverse. Il manoscritto, se specificato, serve a una valutazione grafologica del candidato.
  • Segnalare referenze? Sì, solo se richieste. Altrimenti puzzano di raccomandazione. In ogni caso citare referenze professionali e mai "personali".
  • Segnalare gli interessi? Sì, se serve a caratterizzare meglio il nesso con il lavoro. Altrimenti può essere giudicato bizzarro e "narcisista".
  • Parlare di soldi? Mai, soprattutto per lettera. Essere signori in principio, per fare risultato dopo. Eventualmente indicare una base al di sotto della quale non si intende scendere. Ma è preferibile rimandare.
  • Quale cronologia? Meglio a ritroso: mettere in testa le esperienze più vicine, in fondo quelle più lontane. Prima la situazione attuale, poi la "storia".
  • Sono stato lungo? La lunghezza è dannosa, ma anche gli eccessi di sinteticità. In ogni caso l'equilibrio non guasta. Noi suggeriamo due fogli (dati personali, dati professionali), accompagnati da una lettera di presentazione.
  • Tralasciare informazioni? Sì, è possibile. Il curriculum non è un "testamento" definitivo. Attenzione però, a non tralasciare (leggi nascondere) quelle determinanti, specie quelle richieste in modo esplicito. Per i particolari ci sarà il colloquio. Ma un curriculum ritenuto incompleto rischia di essere dannoso.
  • Personalizzare? Sempre. Anche se molti si ostinano a non farlo e inviano curriculum-fotocopia in quantità industriali. Mai inviare lo stesso curriculum a interlocutori diversi. Differenziare il messaggio rispetto a possibili concorrenti. Inviare il curriculum a delle "persone" e possibilmente non a Enti, Società ed Organizzazioni "astratte". Si rischia meno di finire nel cestino.



ESEMPIO DI CURRICULUM VITAE

NEOLAUREATO

DATI ANAGRAFICI E PERSONALI

Nome e cognome: Lucio Verdi
Nato a Messina il 12/5/1970
Residente in Via Zignola, 7 - 2000 Messina
Telefono: (333) 333333.
Stato civile: Celibe. 1990 Servizio militare presso l'Esercito con grado di Sottotenente.

STUDI

1993. Laurea in Ingegneria Gestionale con specializzazione in Economia dei Sistemi Industriali. Discussione di una tesi sui Costi della Qualità in ambito produttivo. Relatore prof. G. Valdi. Votazione 100/100.

1988. Maturità classica presso il Liceo Tito Livio di Milano con 40/60.

LINGUE CONOSCIUTE

Inglese parlato e scritto.
Giapponese elementare.

CONOSCENZE INFORMATICHE

Programmazione Basic e Pascal e di programmi operativi in ambiente Ms Windows (Excel 4, Designer, Word for Windows).

DATI PROFESSIONALI

Per la preparazione della tesi di laurea ho svolto uno stage presso il reparto di produzione di una azienda di informatica e mi sono occupato di:

  • analisi del sistema esistente di monitoraggio e controllo della qualità;
  • sviluppo di un modello matematico per il miglioramento di questo sistema e, a partire dai risultati del modello, determinazione di interventi migliorativi per la diminuzione dei costi della qualità.

ESPERIENZE LAVORATIVE

Durante i mesi estivi mi sono occupato di animazione presso alcuni villaggi turistici in Italia e all'estero. Questa esperienza mi è servita non solo per permettermi delle vacanze molto belle, ma anche perché ho imparato a intrattenere relazioni interpersonali immediate (anche se in quel caso solo superficiali e con persone molto diverse fra loro. Credo che questa mia capacità potrebbe aiutarmi ad inserirmi più facilmente nel contesto professionale, ad essere facilitato in un lavoro di gruppo e gestire normali rapporti professionali di scambio e collaborazione.

L'esperienza che ho maturato durante il servizio militare, in qualità di sottotenente, mi ha cimentato con la gestione e organizzazione di risorse umane e di servizi.


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